Lavoro nel mondo della scrittura (letteratura, teatro, cinema) dagli anni ‘80.
Dal ’91 a oggi ho pubblicato una trentina di libri a mio nome, fra cui diciotto romanzi, tre libri di racconti, tre saggi, una raccolta di testi teatrali e un libro di poesie scritto insieme a Aldo Nove e Tiziano Scarpa, Nelle galassie oggi come oggi. Covers, che curiosamente è diventato un best seller nel suo campo. Ho anche curato quattro antologie.
I miei editori fondamentali, in ordine di apparizione, sono stati: Leonardo Mondadori, Feltrinelli, Marcos y marcos, Rizzoli, Einaudi, Baldini e Castoldi. Quest’ultima casa editrice è, dal 2001, la mia casa in tutti i sensi: hanno pubblicato o ripubblicato tutte le mie cose migliori, da loro ho preso vacanze solo per progetti particolari.
Tradurre è stato molto importante per me, perché è difficile immaginare un migliore esercizio per uno scrittore. Ho tradotto per le scene opere di Seneca, Sofocle, Shakespeare e Schnitzler, e ho pubblicato per i principali editori italiani traduzioni dalle lingue classiche e moderne (Poe, Stevenson, Oscar Wilde, Borges, Styron, Greene, Philip Roth, Cormac McCarthy fra gli altri). Ho anche scritto sceneggiature, diretto un festival letterario e altro.
Nel 2012 ho ricevuto l’Ambrogino d’oro, un premio che dal nome sembra un concorso canoro ma è il massimo riconoscimento istituzionale della città di Milano. Nella motivazione è stato citato anche il mio lavoro nel campo dell’insegnamento delle tecniche narrative: mi ha fatto davvero piacere.
Titoli e altre informazioni molto più dettagliate, per chi ne avesse la curiosità, si trovano qui:
Questi corsi sono stati recentemente classificati fra i migliori d'Italia, probabilmente sulla base del risultato più semplice da verificare, ossia le pubblicazioni degli allievi. Però credo che questo parametro non sia l'unico per dare il senso del mio lavoro.
Sono molto felice del rapporto che ho avuto e ho con i miei allievi, e non è per niente retorico dire che ho imparato moltissimo da loro. Questo doppio appuntamento settimanale che inizia a settembre e finisce a maggio è una cosa irrinunciabile nella mia vita. Circa settanta allievi hanno pubblicato con gli editori tradizionali, altri hanno goduto di quelle gratificazioni intermedie che la scrittura può offrire al pari di qualunque altra attività creativa; oggi poi farsi leggere è diventato molto più facile che in passato, grazie al web.
Ma al di là dei risultati che si possono ottenere nella propria produzione letteraria, ho notato che ciò che attira molte persone e le tiene legate ai corsi è, semplicemente, la possibilità di sedere un giorno alla settimana fianco a fianco con altri che condividono i loro interessi, le loro passioni. Ai corsi sono nate amicizie grandi e durature - alcune ormai ventennali - e sono perfino nati degli amori: all’elenco delle “pubblicazioni e attività” degli allievi forse dovrei aggiungere vari fidanzamenti, storie, relazioni stabili e perfino due matrimoni con figli!
Ne sono felice (ancora questo aggettivo? Lasciamolo) perché vuol dire che oltre a fare quello che considero il mio primo dovere, ossia spiegare e discutere le strategie e le tattiche della scrittura narrativa, sono sempre riuscito anche a creare in aula un’atmosfera in cui l’impegno è sempre accompagnato dal sorriso, forse perfino dal sollievo rispetto a certe angustie sconfortanti della vita quotidiana.
Soprattutto, dal sentirsi parte di qualcosa che è profondamente condiviso da tutti noi.