Come mi è venuta l’idea
Dopo essere stato per vari anni docente ospite presso altri, nel 1999 ho cominciato a tenere dei corsi di narrativa a mio nome. Avevo già pubblicato cinque libri oltre a una ventina di traduzioni letterarie. Collaboravo con i principali editori italiani. Inoltre avevo sceneggiato due corti e un lungometraggio e curato la drammaturgia di parecchi testi teatrali, da Shakespeare a Pinter.
Questo perché prima di presumere di avere qualcosa da dire agli altri sulle tecniche della scrittura mi sembrava giusto mettere alla prova me stesso come autore, in diversi campi. Più che di modestia si trattava di serietà, o forse di timidezza.
Come sono concepiti questi corsi
Questi sono corsi per imparare a raccontare e, in prospettiva, per pubblicare. Ogni accademismo viene evitato a vantaggio dell’esperienza concreta della scrittura in vista di uno sbocco editoriale. Non a caso, più di settanta allievi dei corsi hanno pubblicato, negli anni, con i maggiori editori italiani.
In questa logica, è la storia personale del docente a fare la differenza: avere avuto come maestri sul campo scrittori immensi come Busi, Testori, Pontiggia, e come compagni d’avventura Scarpa, Nove, Ammaniti, Doninelli, Laura Bosio, Pinketts e molti autori della generazione che negli anni ’90 ha cambiato le regole della narrativa italiana, conta anche più delle mie pubblicazioni trentennali. Ci siamo scambiati consigli, ci siamo aiutati durante la gestazione dei nostri romanzi, abbiamo avuto per anni un laboratorio comune dove nessuno aveva segreti per gli altri.
È questo che mi permette di sapere che senso hanno, per la personalità di ogni singolo autore, le strutture, le forme, le strategie narrative, perfino gli espedienti e i trucchi.
È inutile spiegare a un allievo la differenza fra narrazione in prima persona e “finta terza”, o fra descrizione analitica e impressionistica, se non si è capaci di dirgli quali sensazioni proverà raccontando una storia in un modo invece che in un altro, quali bisogni profondi suoi e del lettore appagherà, quali rischi dovrà evitare. La tecnica non può essere una rastrelliera di strumenti attaccata a un muro: dev’essere un vestito su misura, che si adatta a chi scrive. Questo è il mio compito, questa la mia promessa.
Il che non vuol dire che non ci siano persone che seguono questi miei corsi da anni senza produrre nulla di scritto, solo per il piacere di vedere dall’interno gli ingranaggi che fanno girare un mondo che amano: quello degli scrittori e delle scritture.
Come sono fatti
Ognuno dei corsi (o moduli: sono sinonimi in questo caso) dura 10 incontri di un’ora e mezza ciascuno, dalle 18,30 alle 20. I moduli base (A e B) si tengono il mercoledì; quelli avanzati (C1, C2 e D) il martedì.
Durante ogni modulo vengono assegnati cinque compiti narrativi legati agli argomenti delle lezioni; sono compiti da fare a casa, con calma, non in classe dove toglierebbero spazio alla didattica. Mi prendo l’impegno di analizzare tutti i compiti narrativi che mi vengono mandati e restituirli con annotazioni complete e indicazioni di lavoro: in realtà ogni compito riceve una doppia lettura, la mia e quella di Valeria D’Ambrosio, l’editor della scuola; di solito le nostre valutazioni si completano a vicenda ma non si contraddicono, per fortuna. Questi compiti corretti vengono messi a disposizione di tutti, così che ciascuno possa imparare non solo dai propri errori e successi ma anche da quelli dei compagni. A volte i più interessanti (perché belli; perché orrendi; perché istruttivi nel bene o nel male) vengono discussi in classe, prima di svolgere la parte didattica della lezione.
Questi compiti narrativi sono perlopiù racconti, e molti di essi erano così riusciti che sono stati in seguito pubblicati in libri e antologie, hanno vinto concorsi e così via.
Nei moduli avanzati è anche possibile per un allievo chiedere di essere seguito, fuori dalle lezioni, nel progetto di un romanzo o di un libro di racconti a cui eventualmente stia lavorando.
Dove si tengono questi corsi
Attualmente le lezioni si svolgono nell’aula Michelangelo del Milano Business Center in via Macchi 8, Milano (a sette minuti a piedi dalla Stazione Centrale e dieci da piazza della Repubblica. Si può raggiungere con MM2 e MM3, passante ferroviario, treni, tram e autobus).
Per informazioni sul calendario dei corsi e sugli aspetti amministrativi basta scrivere alla segreteria, a questo indirizzo mail